I PONTIFICATI PIU’ BREVI DELLA STORIA

27.04.2025

I 12 PONTIFICATI PIU' BREVI DELLA STORIA

 Ovvero, quando un Pontefice rimane in carica meno del tempo necessario per eleggerlo (o quasi).


12) Giovanni Paolo I – durata 33 giorni, dal 26 agosto al 28 settembre 1978

Al secolo Albino Luciani, nato a Forno di Canale, oggi Canale d'Agordo, in provincia di Belluno, il 17 ottobre 1912, figlio di padre socialista, Giovanni Luciani, poi emigrato in Svizzera.

E' il 263° Pontefice di Santa Romana Chiesa

Albino entra nel seminario di Feltre (BL) nel 1928, per passare a quello di Belluno del 1935.

Qui viene ordinato Diacono e Presbitero nel 1935. A dicembre comincia ad insegnare religione presso l'istituto minerario di Agordo (BL).

Dal 1937 al 1958 tiene la cattedra presso il Seminario Gregoriano di Belluno, di cui è Rettore dal 1937 al 1947, anno in cui ottiee la licenza in Sacra Teologia della Pontificia Università Gregoriana di Roma, con una tesi sul pensiero di Rosmini.

Nello stesso anno entra nel governo della Curia Bellunese, venendo nominato Procancelliere, Cameriere Segreto e Segretario del Sinodo e, l'anno dopo, Provicario Generale e Direttore dell'Ufficio Catechistico.

Nel 1947 definisce le idee marxiste un "male terribile" e i marxisti "nostri fratelli erranti".

Nel 1954 diviene Vicario Generale della Diocesi di Belluno e, nel 1956, Canonico della Cattedrale di Belluno.

Improvvisamente gli viene diagnosticata una tubercolosi, e deve recarsi sanatorio, dove scopriranno trattarsi, in realtà, di polmonite. A seguito di questa diagnosi errata avrà, per tutta la vita, problemi di salute.

Per due volte non viene nominato eletto vescovo a causa della salute precaria e dell'aspetto dimesso.

Sarà Papa Giovanni XXIII, il 27 dicembre 1958, a nominarlo Vescovo di Vittorio Veneto. A chi pone questioni sull'opportunità della nomina, il Papa risponderà: «...vorrà dire che morirà Vescovo. »

Da Vescovo comprende con grande anticipo l'importanza della riforma dell'Azione Cattolica, ma si batte apertamente contro il divorzio.

Nel 1966-1967 avviene un fatto che fa ben comprendere la personalità di Albino Luciani.

Il 13 dicembre 1966 muore l'anziano parroco di Montaner, frazione del comune di Sarmede (TV). La popolazione vuole che Antonio Botteon, il vicario che si era occupato negli ultimi tre anni del parroco defunto, sia il nuovo parroco. Luciani ricorda loro che i parroci non sono eletti dal popolo e nomina don Giovanni Gava. A questo punto gli abitanti del paese si costituirono in un comitato che vuole Botteon come nuovo parroco o viceparroco. Luciani non accetta, ritenendo Botteon troppo giovane e Montaner troppo piccolo per necessitare di un Viceparroco. La popolazione, allora, reagisce in maniera inaspettata: mura le porte e le finestre della chiesa e della canonica per impedire a Botteon di andare via.

In paese si creano due fazioni: una sostiene Botteon e una non ritiene giusto ribellarsi al Vescovo. La contrapposizione degenera e si hanno scontri, accompagnati da atti di violenza, tanto che il paese viene presidiato stabilmente dai carabinieri. Il 9 febbraio 1967 una delegazione di abitanti del paese va a Roma per parlare col Papa, ma questi non li riceve. Il 12 settembre 1967, Albino Luciani arriva in paese accompagnato dal vicequestore di Treviso e da Polizia e Carabinieri in gran numero, entra in chiesa, preleva le ostie consacrate dal tabernacolo e va via, comminando l'interdetto contro la parrocchia: da quel momento nessun sacerdote potrà più celebrare funzioni o amministrare i sacramenti.

La reazione dei parrocchiani è altrettanto ostinata: danno origine ad un vero e proprio scisma, costituendo in paese una comunità ortodossa che resiste ancora oggi.

Il 15 dicembre 1969 Albino Luciani viene nominato Patriarca di Venezia e il 17 giugno 1971 diviene Presidente della CEI.

Sempre nel 1971 propone alle Chiese ricche di Occidente di donare l'1% delle proprie rendite alle chiese del Terzo Mondo.

Il 16 settembre 1972 Papa Paolo VI, in visita pastorale a Venezia, al termine della Santa Messa in piazza San Marco, si toglie la stola papale, la mostra alla folla e la mette sulle spalle di Albino Luciani, che non è nemmeno Cardinale, davanti a ventimila persone. Di quell'episodio esiste un documento fotografico. La stampa dice che Paolo VI ha scelto il suo successore.

Il 5 marzo 1973 viene nominato Cardinale.

Nel 1974 scioglie la sezione veneziana della FUCI, favorevole al divorzio.

Il 10 agosto 1978 lascia Venezia per il conclave dal quale esce come Papa il 26 agosto.

Si tratta del terzo Patriarca di Venezia del novecento a divenire Papa, dopo Giuseppe Sarto (San Pio X) e Angelo Giuseppe Roncalli (Beato Giovanni XXIII).

La sua elezione è il risultato di mediazione tra diverse posizioni, pur avendo Luciani chiesto ripetutamente di non essere preso in considerazione.

Il conclave dura solo 26 ore e mezzo: dopo sole quattro votazioni nella stessa giornata Albino Luciani viene eletto Papa con 101 voti su 111 cardinali, il quorum più alto nei conclavi del Novecento.

Lo stupore della folla è grande, non solo per la velocità dell'elezione, ma anche perchè la fumata, probabilmente per un errore, è inizialmente grigio chiara per poi diventare nera. Solo l'annuncio di Radio Vaticana e la contemporanea apertura della loggia confermano la notizia.

Papa Luciani avrebbe voluto parlare alla folla appena eletto, ma il cerimoniere glielo impedì.

Si disse che Luciani fu eletto più per "ciò che non era" che per "ciò che era":

- non era un professionista della Curia;

- non era un intellettuale in grado di mettere in difficoltà i porporati;

- non era uno straniero.

Scelse un doppio nome per la prima volta nella storia della Chiesa, in memoria dei due pontefici che lo avevano preceduto. Confidò a suo fratello Edoardo di aver pensato di assumere il nome di Pio XIII, desistendo per i timori di strumentalizzazione successiva.

Fu il primo Pontefice ad abbandonare il plurale maiestatis, rivolgendosi in prima persona ai fedeli.

Rifiutò la Tiara, l'impiego della Sedia Gestatoria e il Trono al momento della Messa di "intronizzazione". Rinominò l'Incoronazione in Solenne Cerimonia per l'Inizio del Ministero Petrino.

Sua la frase, pronunziata durante l'Angelus del 10 settembre 1978, :

«Dio è papà, più ancora è madre.»

Muore nella notte fra il 28 e il 29 settembre 1978, si dice a causa di un infarto miocardico.

Ovviamente non venne condotto alcun referto autoptico e il Pontefice venne sepolto nelle Grotte Vaticane il 4 ottobre 1978, privo di Anello Piscatorio, non essendo stato preparato per tempo.

Nel 1984 il giornalista britannico David Yallop, nel suo saggio "In nome di Dio", descrive la morte di Luciani come un omicidio a sfondo politico per mano di cardinali contrari alla riforma da lui programmata. In particolare venne considerata importante la riforma dell'Istituto per le Opere di Religione, gestito da Paul Marcinkus, con il quale Luciani si era più volte scontrato anche prima della propria elezione.


11) Benedetto V– durata 31 giorni, dal 22 maggio al 23 giugno 964

Ben altro è il periodo storico di cui si parla per Papa Benedetto V.

Di lui non si conosce l'anno di nascita, né la genealogia.

Non morì, inoltre, ma fu deposto, come un qualsiasi sovrano indesiderato

Si sa che nacque a Roma.

Il padre si chiamava Ildebrando ed era un uomo tanto dotto da meritarsi il titolo di Grammaticus.

Benedetto compare, per la prima volta, nei documenti storici già Cardinale Diacono, in occasione del Sinodo del 6 novembre 963, quando venne deciso di deporre Papa Giovanni XII perchè:

«Il cardinale diacono Benedetto, con altri diaconi e presbiteri, dissero di sapere che consacrò vescovi dietro pagamento, e che ordinò un bambino di dieci anni come vescovo di Todi.» (Liutprando)

Dopo la cacciata di Giovanni XII ratificò l'elezione di Papa Leone VIII, voluto dall'Imperatore Ottone I.

Quando Giovanni XII tornò a Roma, riprendendosi il Soglio Pontificio e deponendo Leone VIII, pur vendicandosi di tutti coloro che avevano eletto il suo rivale, lasciò indisturbato Benedetto.

Alla morte di Giovanni XII il patriziato Romano lo oppose a Leone VIII, voluto da Ottone I.

Al momento della sua elezione, però, egli era un semplice diacono ed, essendo necessaria la sua nomina a Sacerdote e Vescovo per ottenere la carica Pontificia, Ottone I ne approfittò per non approvare la sua scelta come Pontefice, assediare Roma e deporre Benedetto, sostituito da Leone.

Pare che Benedetto fosse una persona molto pia, moralmente irreprensibile e di grande cultura, anche egli, come suo padre, definito "grammaticus" dai testi coevi.

L'Imperatore, però, convocò un Sinodo ottenendo la condanna di Benedetto come usurpatore.

Benedetto rinunciò a difendersi e venne spogliato degli abiti pontificali e formalmente deposto.

Papa Leone VIII, suo antagonista e successore, gli spezzò sulla testa il pastorale.

Gli venne, comunque, permesso di conservare il grado di diacono.

La storia è talmente confusa che per taluni Leone VIII era un antipapa tant'è che in San Paolo Fuori le Mura c'è il ritratto di Benedetto V tra Giovanni XII e Giovanni XIII, ma non quello di Leone VIII.

E' stato il 132° Pontefice della Chiesa Cattolica.

Venne esiliato ad Amburgo, dove il Vescovo Adaltago lo trattò con grande rispetto, permettendogli anche di predicare.

Morì il 4 luglio 966 e venne sepolto nella cattedrale cittadina.

Negli anni seguenti Amburgo fu aggredita e distrutta dagli slavi e si diffuse la voce che lo stesso Benedetto avesse previsto queste sciagure, predicendo che esse sarebbero cessate solo quando il suo corpo fosse stato sepolto accanto alla tomba di San Pietro. Nel 999 i suoi resti furono, pertanto, trasferiti a Roma ed inumati nel "Paradiso", il grande atrio quadriportico della basilica di San Pietro, su ordine dell'Imperatore Ottone III.

Tomba e resti andarono perduti fra il 1506 ed il 1539, durante i lavori di demolizione della vecchia basilica e di costruzione della nuova.


10) Pio III - durata 26 giorni, dal 22 settembre al 18 ottobre 1503

Al secolo Francesco Nanni Todeschini Piccolomini, nacque a Sarteano (SI) il 29 maggio 1439.

Si tratta del 215° Pontefice.

Quarto figlio di Nanni (Giovanni) Tedeschini e di Laudomia Piccolomini, sorella di papa Pio II, studiò legge presso l'Università di Perugia e divenne protonotario apostolico e all'età di soli 20 anni, il 6 febbraio 1460.

Venne, quindi, nominato amministratore della neonata sede arcivescovile di Siena da suo zio, Papa Pio II, dal quale ottenne anche il diritto di poter usare il nome e il rango dei Piccolomini.

Ricevette le insegne arcivescovili il 23 aprile 1459, ma dovette attendere 44 anni e la sua elezione a Pontefice, per ottenere la consacrazione.

Pio II lo nominò anche protettore di Inghilterra e Germania e cardinale diacono di Sant'Eustachio.

Accumulò cariche e poteri in giro per l'Europa, dove si fece anche conoscere per ambascerie di notevole importanza, come: la nomina a Legato per lo Stato Pontificio in occasione dell'assenza di Pio II nel 1464; l'Incoronazione di Papa Innocenzo VIII, l'11 settembre 1484; la pacificazione di Perugia, Foligno e Spello nel 1488; l'Incoronazione di Papa Alessandro VI, il 20 agosto 1492; la nomina a Commissario per i finanziamenti della Crociata, nel 1501.

Oppositore di Papa Alessandro VI, noto per essere il destinatario degli strali di Savonarola a causa della sua dissolutezza e corruzione, venne eletto Papa alla morte di questi, l'8 ottobre 1503.

Si incaricò immediatamente di riformare la Curia, ma morì dopo soli ventisei giorni di pontificato, per un'ulcera alla gamba o per un veleno somministratogli su istigazione di Pandolfo Petrucci, Governatore di Siena.

Venne sepolto nella cappella di Sant'Andrea nell'antica basilica di San Pietro in Vaticano, a fianco alla tomba di suo zio Pio II. Durante i lavori per la ricostruzione della basilica, il monumento venne trasferito nelle Grotte Vaticane e i resti dei due papi vennero trasferiti nella chiesa di Sant'Andrea della Valle a Roma, presso il palazzo della famiglia. Nel 1614 i corpi dei due pontefici vennero definitivamente posti in un mausoleo eretto dal cardinale Alessandro Damasceni Peretti.


09) Leone XI - durata 26 giorni, dal 1° al 27 aprile 1605

Al secolo Alessandro de' Medici, nato a Firenze il 2 giugno 1535.

E' stato il 232° Pontefice.

Nato da Ottaviano de' Medici e da Francesca Salviati, era nipote di papa Leone X.

Ordinato Presbitero il 22 luglio 1567, iniziò la vita ecclesiastica come Pievano di Santo Stefano a Campi (Campi Bisenzio – FI).

Successivamente suo cugino, Cosimo I di Toscana, lo nominò ambasciatore della famiglia Medici presso papa Pio V.

Nominato Vescovo di Pistoia il 9 marzo 1573 e Arcivescovo di Firenze il 15 gennaio 1574, continuò il suo ruolo di ambasciatore presso la Curia Romana fino alla nomina a Cardinale nel 1583.

Nonostante l'assenza fisica nominò curati, fece riorganizzare gli archivi, prescrisse l'abito per il clero e fece restaurare il Palazzo Arcivescovile di Firenze, su cui campeggia ancora il suo stemma, su via de'Cerretani.

Solo dopo essere stato nominato Cardinale da Papa Gregorio XIII, nel 1583, fece il suo ingresso in città. Promotore di restauri e abbellimenti, indisse un sinodo nel 1589 ed emanò numerosi editti.

Dovette lasciare Firenze nel 1596, quando Papa Clemente VIII lo nominò Legato Pontificio a Parigi, ove contribuì alla riconciliazione fra Enrico IV di Francia, sposato con Maria de' Medici, e la Chiesa Cattolica, dalla quale derivò la pace tra lo stesso Re di Francia e il Re spagnolo Filippo II.

Nel 1600 fu nominato Aarcivescovo di Albano e nel 1602 Vescovo di Palestrina.

Nel 1604, con l'aggravarsi dello stato di salute di Papa Clemente VIII, erano iniziati i giochi politici delle grandi potenze in vista del Conclave.

Il 28 ottobre 1604 Enrico IV aveva avvisato i cardinali francesi di tenersi pronti a sostenere Alessandro de' Medici oppure Cesare Baronio. Sempre Enrico, nel marzo 1605, aveva confessato al Cardinale François de Joyeuse l'intenzione di comprare l'appoggio di Pietro Aldobrandini.

Il 14 marzo 1605, undici giorni dopo la morte di Clemente VIII, sessanta cardinali entrarono in conclave nella Cappella Paolina in Vaticano.

Erano divisi in vari gruppi:

- i nove nominati da Sisto V;

- i trentotto di Clemente VIII;

- i sette di Pio IV e di Gregorio XIII;

- i cinque di Gregorio XIV.

Gran parte del Sacro Collegio percepiva pensioni e prebende dalla Corona Spagnola, cosicché Clemente VIII, per controbilanciare tale influenza, aveva creato molti cardinali.

Solo trentotto di questi, però, gli sopravvissero.

La fazione spagnola aveva, invece, venticinque cardinali guidati da Francisco de Ávila, che sostenevano l'anziano Tolomeo Gallio.

Quella francese poteva contare su soli cinque cardinali, capeggiati da François de Joyeuse.

Durante le votazioni vennero fatti i nomi di ben ventuno candidati, ma solo due di questi ebbero una possibilità reale: Alessandro de' Medici e Cesare Baronio. Ambedue erano appoggiati dalla Francia e malvisti dalla Spagna, che pose il veto.

Sul secondo soprattutto, poichè aveva scritto un libro sugli abusi dei governanti spagnoli effettuati in Sicilia, tanto contro il popolo che contro la Chiesa.

Nello specifico occorrevano 40 voti per essere eletti.

Baronio ricevette 37 voti al primo turno, pur senza l'appoggio della Spagna, essendo questi nemico personale di Re Filippo III.

Il Cardinale Roberto Bellarmino, sostenitore di Baronio, si adoperò per giungere ad una soluzione e fece convertire i voti su Alessandro de' Medici, ottenendo anche l'appoggio del partito italiano, guidato dal cardinale Aldobrandini.

Da parte sua Alessandro de' Medici si impegnò a difendere Baronio dagli attacchi degli spagnoli, ma allo stesso tempo si avvicinò al Cardinal Peretti, che alla fine fece convogliare su di lui un numero tale di voti da fargli superare il quorum dei due terzi nella notte tra il 1º e il 2 aprile.

Scelse il nome di Leone XI e fu consacrato nel Palazzo Vaticano il 10 aprile, domenica di Pasqua, dal Cardinale Protodiacono Francesco Sforza.

Assunse il nome di Leone in memoria del primo pontefice della famiglia.

Scelse molti fiorentini come collaboratori: il pronipote Roberto Ubaldini come Segretario di Stato, l'abate Luigi Capponi come Tesoriere, Pietro Strozzi come Segretario dei Brevi ai Principi, Pietro Aldobrandini a capo della Sacra Consulta, Cinzio Aldobrandini Penitenziere e il Cardinal Pompeo Arrigoni come Datario Apostolico.

Vietò, però, ai suoi parenti di presenziare alla sua presa di possesso del Laterano, fissata per il 17 aprile.

Il 2 aprile preparò una lettera per l'Imperatore Rodolfo II d'Asburgo, con la quale dichiarava di voler appoggiare l'armata imperiale contro i Turchi, dichiarazione resa ufficiale, nove giorni dopo, da una Congregazione di Cardinali appositamente istituita.

Il 10 aprile abolì l'imposta per il mantenimento delle truppe pontificie ed istituì la "Congregazione della reverenda fabbrica di San Pietro".

Convocò una Congregazione per riformare i criteri di elezione del pontefice, volendo sostituire l'elezione per ispirazione con quella a voto segreto, lasciando una maggiore libertà di voto ai Cardinali.

Rifiutò di nominare Cardinale suo nipote, Ottaviano de' Medici.

Il 17 aprile partì da San Pietro diretto al Laterano ma, durante la cerimonia, prese freddo e si ammalò.

Morì il 27 aprile.

Il suo Pontificato durò solo 26 giorni dalla sua elezioni, ma ancor meno dalla sua consacrazione, avvenuta dieci giorni dopo, il 10 aprile.

Venne sepolto a San Pietro, nella navata sinistra, in un sontuoso mausoleo.


08) Damaso II - durata 23 giorni, dal 17 luglio al 9 agosto 1048

Al secolo Poppone, Poppo von Brixen, Poppo von Bayern o Poppone di Bressanone, nato a Pildenau, in Baviera, non si sa in che anno.

E' stato il 151º Papa della Chiesa Cattolica.

Nato al confine con l'Austria, è indicato nel Liber Pontificalis quale "natione Noricus, qui alio vocabulo Bayuuarius dicitur".

Vescovo di Bressanone (BZ), secondo alcuni appartenente alla stirpe bavarese dei Babonidi, figlio del conte Poppo II di Rott, secondo altri figlio del Vogt (Avvocato) Chuno del Monastero di Benediktbeuern.

Fu eletto per volontà dell'Imperatore Enrico III.

Venne eletto il 25 dicembre 1047 nella città di Pöhlde, in Bassa Sassonia, venendo preferito ad Alinardo, Arcivescovo di Lione, richiesto direttamente dai romani come loro papa dopo la morte di Clemente e all'altro candidato, l'ex-papa Gregorio VI, che alcuni, come Wazone, vescovo di Liegi, volevano reinsediare.

Regnò con due ex-papi ancora in vita, Benedetto IX e Silvestro III, e questo fece sì che potesse essere intronizzato solo sette mesi dopo la sua elezione, perché Benedetto aveva ripreso possesso di Roma.

Dopo la sua elezione Poppone si recò in Toscana per cercare l'alleanza con il Margravio Bonifacio III di Canossa, che si era, nel frattempo, convertito alla causa di Benedetto e, quindi, non lo aiutò.

L'Imperatore, a quel punto, avvisò Bonifacio che, se non avesse aiutato Poppone, si sarebbe visto costretto a scendere fino a Roma per risolvere da sé il problema.

Bonifacio, pur di non avere fra i piedi l'esercito imperiale, il 16 luglio fece cacciare Benedetto da Roma e il 17 fece consacrare e intronizzare Poppone.

Questi scelse il proprio nome come omaggio a San Damaso, forse perché questi lottò con l'antipapa Ursino così come lui con Benedetto IX.

Ritenne, però, di essere più al sicuro a Palestrina, feudo dei Crescenzi, e vi trasferì la propria sede.

La sua morte precoce, avvenuta solo 23 giorni dopo la sua intronizzazione, fece parlare di un suo avvelenamento da parte di un certo Gerardo Brazutus, compagno di viaggio di Ildebrando, che sarebbe stato poi eletto Papa Gregorio VII, e amico di Benedetto.

Brazutus avrebbe agito per volere di Benedetto, appunto.

Più probabilmente, però, Damaso morì di malaria.

Creò un solo cardinale, Altwin, che divenne Vescovo di Bressanone.

Venne sepolto nella Basilica di San Lorenzo fuori le Mura, a Roma, secondo lo storico Onofrio Panvinio nel sarcofago marmoreo decorato con scene di vendemmia, tuttora visibile nel portico della chiesa.


07) Marcello II - durata 22 giorni, dal 9 aprile al 1° maggio 1555

Al secolo Marcello Cervini degli Spannocchi, nato a Montefano (MC), il 6 maggio 1501.

E' stato il 222° Papa della Chiesa Romana.

Discendente di una nobile famiglia toscana di Montepulciano, figlio di Ricciardo (Riccardo) Cervini e Cassandra Benci, nacque a Montefano, nelle Marche, dove il padre si trovava per lavoro.

Trascorse la giovinezza a Montepulciano ove il padre era funzionario della Penitenzieria Apostolica e venne iscritto nella nobiltà senese nel 1493.

Nel 1520 venne inviato a Siena, sotto la protezione del cardinale Giovanni Piccolomini.

Qui studiò greco antico, matematica e astronomia.

Dopo la morte del padre, avvenuta nel 1534, si stabilì a Roma ove, dimostratosi "un valente giovane", godette ben presto di un'alta reputazione per la sua integrità morale e per le sue grandi doti spirituali.

Fece parte della commissione istituita da Papa Clemente VII per la riforma del Calendario Giuliano.

Legato alla famiglia Farnese, con l'elezione di Paolo III Farnese, nel 1534, ebbe inizio anche la carriera curiale di Marcello.

Nominato Segretario del "Gran Cardinale" Alessandro Farnese, fu ordinato sacerdote nel 1535.

Nel 1538, con la nomina di Alessandro Farnese a Direttore della Segreteria pontificia, Marcello venne impegnato in diverse missioni diplomatiche: nel giugno 1538 a Nizza con Paolo III per discutere con il Re di Francia la pace con l'Impero; nel 1539 col Cardinal Farnese, due volte in Spagna.

Il 19 dicembre 1539 venne nominato Cardinale da Papa Paolo III.

Partecipò agli incontri con Francesco I ad Amiens il 9 febbraio 1540 e con Carlo V a Gand il 24 febbraio.

Dal 1540 partecipò alle discussioni sulla riforma ecclesiastica impegnandosi per una riforma radicale delle istituzioni e delle gerarchie.

Partecipò come Legato alla Dieta di Ratisbona del gennaio 1541.

Fu uno dei tre legati papali al Concilio di Trento, ottenendo il trasferimento dei lavori a Bologna, in funzione anti-imperiale.

Rivestì la carica di Bibliotecario Apostolico dal 1548 al 1555.

Nel 1550 dopo l'elezione di Giovanni Maria Ciocchi del Monte, che prese il nome di Giulio III, venne nominato Presidente della Commissione per la Riforma Ecclesiastica.

Fu anche membro della Congregazione del Sant'Uffizio.

Alla morte di Giulio III i Cardinali erano divisi in due gruppi: uno appoggiava il candidato francese, l'altro il candidato imperiale.

Al primo turno Gian Pietro Carafa, decano del collegio cardinalizio, ottenne 12 voti, Cervini otto e Ippolito d'Este sei.

Al turno successivo, la sera del 9 aprile 1555 nella Cappella Paolina in Vaticano, venne eletto Marcello Cervini.

Il giorno dopo fu incoronato e preferì mantenere il nome di battesimo, ultima volta per un Pontefice.

Comunicò ai propri familiari di non trasferirsi a Roma.

Volle una cerimonia di incoronazione umile, rinunciando ai festeggiamenti pubblici e devolvendo ai poveri il danaro stanziato per i riti previsti.

Allo scopo di organizzare un vertice tra Francia e Spagna per ravvicinare le due nazioni, scrisse una serie di lettere a Carlo V, al principe Filippo e alla regina Maria I d'Inghilterra.

Il 30 aprile 1555 fu colpito da un attacco apoplettico e il giorno dopo morì.

Fu sepolto nelle grotte vaticane in un semplice sarcofago paleocristiano, secondo i suoi desideri.

Il 16 ottobre 1606 le sue spoglie furono traslate in un sepolcro cristiano antico, sempre nelle grotte vaticane, dove sono ancora oggi.

A lui fu dedicata la Missa Papae Marcelli, composta da Giovanni Pierluigi da Palestrina.


06) Sisinnio - durata 20 giorni, dal 15 gennaio al 4 febbraio 708

Nato in Siria, nel 650, noto solo grazie al Liber Pontificalis, figlio di Giovanni.

E', probabilmente, lo stesso presbitero Sisinnio che prese parte al concilio lateranense del 679.

Fu l'87° Papa Cattolico.

Venne eletto poco dopo la morte di Papa Giovanni VII, ma consacrato solo tre mesi dopo, il 15 gennaio 708.

Anziano, afflitto dalla gotta e non in grado di cibarsi da solo, nelle tre settimane del suo pontificato, fece preparare le fornaci e i materiali per il ripristino delle mura di Roma, poiché le autorità civili non se ne interessavano, ma non riuscì neanche a vedere cominciata l'opera di restauro.

Prima della morte consacrò un vescovo per la Corsica.

Morì il 4 febbraio 708 e fu sepolto nell'Antica basilica di San Pietro in Vaticano, dove si trova ancora oggi.


05) Teodoro II - durata 20 giorni, nel dicembre dell'897

Qui siamo nel limbo più assoluto. Non si sa nemmeno la data di elezione.

Figlio di un tale Fozio e fratello del vescovo Teodosio, era di probabili, ma non certe, origini Greche.

115° Papa fu eletto a dicembre dell'897, dopo la deposizione di Papa Romano.

Fu un sostenitore di papa Formoso e convocò un Sinodo che riconobbe la validità delle ordinazioni fatte da Formoso e reinstaurò quegli ecclesiastici allontanati da Stefano VI.

Fece anche reinumare a San Pietro il corpo di Formoso, gettato nel Tevere dalla popolazione romana a seguito del "sinodo del cadavere" e recuperato nei pressi di Ostia, in modo miracoloso, da un monaco.

Teodoro morì tra la fine di dicembre dell'897 e i primi di gennaio dell'898, secondo alcuni per avvelenamento, e fu sepolto in San Pietro.


04) Celestino IV - durata 16 giorni, dal 25 ottobre al 10 novembre 1241

Nato Goffredo Castiglioni, o Castiglione, a Milano nel 1180, da Giovanni Castiglioni di Ottone e Cassandra Crivelli, era nipote di Uberto Crivelli, Papa Urbano III.

Fu il 179° Papa della Chiesa Cattolica.

Prese i voti e vestì l'abito monacale nell'Abbazia Cistercense di Altacomba, in Savoia, ove scrisse una storia del Regno di Scozia.

Fu nominato Cardinale Presbitero nel 1227 e nel 1228 introdusse l'Inquisizione a Milano.

Nel 1229 divenne Legato Apostolico di Papa Gregorio IX.

Nel 1239 fu nominato Cardinale Vescovo di Sabina.

Alla morte di Papa Gregorio IX, avvenuta il 22 agosto 1241 non si riusciva a trovare un accordo sulla nomina del nuovo Pontefice.

Parte del Sacro Collegio voleva, infatti, come Pontefice il Cardinale Romano Bonaventura, acerrimo nemico dell'Imperatore Federico II, che teneva prigionieri due cardinali.

Trascorso inutilmente un mese il Senatore Matteo Rosso Orsini, rinchiuse i dieci Cardinali nel Settizonio sul colle Palatino, un rudere risalente all'Imperatore Settimio Severo.

Il clima torrido e le condizioni igieniche precarie portarono alla morte dell'inglese Robert Somercotes, già gravemente malato.

L'accordo fu, quindi, raggiunto su un candidato neutro.

Castiglioni, malato e considerato di transizione, fu eletto all'unanimità il 25 ottobre 1241.

I Cardinali Elettori, esausti, non attesero neanche la consacrazione e si allontanarono da Roma, temendo la morte repentina del Papa e la necessità di un nuovo conclave.

E infatti, il Castiglioni, già seriamente malato, celebrò l'insediamento a San Giovanni in Laterano il 28 ottobre ma, aggravatosi, morì il 10 novembre dopo 13 giorni dalla consacrazione.

Sorse anche il dubbio che il Castiglioni fosse morto senza essere stato consacrato, in quanto privo di emblema e sigilli.

Secondo i Gesta Treverorum morì "avvelenato": "Perciò i cardinali lasciarono la Santa Chiesa per molti giorni priva di un capo e come deserta, perché temevano una fine simile".

Sepolto nell'Antica basilica di San Pietro in Vaticano, la sua tomba è andata perduta.

A causa del conflitto in essere tra Chiesa e Impero e di quanto accaduto ai Cardinali Elettori, il Papato restò con la sede vacante per quasi due anni.


03) Bonifacio VI - durata 15 giorni, dall'11 aprile al 26 aprile 896

Romano, figlio di un vescovo di nome Adriano, fu il 112° Papa della Chiesa Cattolica.

A settant'anni fu degradato e scomunicato due volte da papa Giovanni VIII, forse a causa di una condotta dissoluta o per ragioni politiche, dapprima da Suddiacono a laico e scomunicato, quindi, dopo una revoca della scomunica, la riabilitazione a suddiacono e l'elevazione a sacerdote, una nuova scomunica e la deposizione dal sacerdozio.

Giovanni VIII non lo reintegrò più, perciò è plausibile che l'abbia fatto un suo successore, forse quello stesso Papa Formoso che lo nominò Cardinale.

Fu eletto Papa nell'aprile 896, probabilmente il 10, nonostante il suo passato e senza tener conto di alcuna delle prescrizioni canoniche sull'elezione papale.

Per tale motivo alcuni studiosi lo considerano un antipapa.

La sua elezione fu, infatti, dichiarata nulla da un sinodo tenutosi a Roma nell'898, convocato dal suo successore, Papa Giovanni IX, che stabilì di non ripetere mai più una simile procedura per l'elezione papale.

Si narra che fu eletto in seguito ad un tumulto, in reazione allo strapotere che l'Imperatore esercitava sulla città attraverso il suo vicario Faroldo.

Morì di morte naturale, per gotta, dopo soli sedici giorni, il 26 aprile.


02) Urbano VII - durata 12 giorni, dal 15 al 27 settembre 1590

Al secolo Giambattista Castagna, nato a Roma nel 1521, figlio del genovese Cosimo Castagna e della romana Costanza Ricci Giacobazzi, pronipote del cardinale Domenico Giacobazzi ed imparentato con il cardinale Cristoforo Giacobazzi.

Fu il 228° Pontefice Romano.

Studiò diritto civile e canonico alle Università di Perugia e di Padova. Ottenne anche un dottorato all'Ateneo di Bologna.

Fu avvocato concistoriale e referendario dei tribunali della Segnatura Apostolica sotto Giulio III. Venne nominato Prelato Domestico di Sua Santità, Datario del Cardinale Girolamo Veralli durante la sua legazione in Francia e Arcivescovo di Rossano (CS).

Il 30 marzo 1553, ricevette gli ordini minori e maggiori e il 4 aprile venne consacrato dal Cardinale Veralli nel suo palazzo personale.

Svolse incarichi diplomatici nei principali regni d'Europa.

Mentre era Nunzio in Spagna, celebrò il battesimo della prima figlia femmina del re Filippo II.

Il 12 dicembre 1583 venne nominato Cardinale Presbitero e il 9 gennaio 1584 ricevette la berretta cardinalizia e il titolo di San Marcello.

Legato Pontificio a Bologna dall'8 ottobre 1584 al maggio del 1585, prese parte al conclave che elesse Sisto V e il 19 novembre 1586, venne nominato Inquisitore Generale del Sant'Uffizio.

Alla morte di Sisto V il Sacro Collegio dei Cardinali era formato da 67 membri, ma 13 cardinali non parteciparono al conclave; pertanto il nuovo papa fu eletto da 54 cardinali.

Il conclave si svolse fra il 7 e il 15 settembre.

Iniziò venerdì 7 settembre con la Messa dello Spirito Santo.

I cardinali erano divisi in fazioni.

Il cardinale Montalto, alla guida dei cardinali creati da Sisto V, insieme ad Ascanio Colonna, sosteneva la candidatura di Marcantonio Colonna, pur non avendo i voti sufficienti per l'elezione.

Ad essi si opponeva il Cardinale Sforza con gli spagnoli.

Sabato 8 settembre arrivò da Trento il Cardinale Ludovico Madruzzo, portando la lista dei candidati graditi al Re Filippo II di Spagna.

Tra questi figurava Gianbattista Castagna, sostenuto anche dal Granduca di Toscana.

Sabato 15 settembre, prima per acclamazione e poi con scrutinio, venne eletto Papa all'unanimità.

Si decise di mantenere segreta l'elezione per alcune ore per spostare i cardinali ammalati.

Nel pomeriggio fu portato in processione a San Pietro dove assunse il nome di Urbano VII

Fu colpito da febbre malarica già il terzo giorno del suo pontificato e morì giovedì 27 settembre, senza essere stato incoronato e senza essere stato insediato sul trono episcopale nella Basilica Lateranense.

Venne sepolto nella basilica di San Pietro in Vaticano e il 21 settembre 1606 le sue spoglie vennero trasferite nella chiesa romana di Santa Maria sopra Minerva, ove aveva sede la Confraternita dell'Annunziata, alla quale lo stesso Urbano VII, nelle sue disposizioni testamentarie, aveva lasciato 30 000 scudi del proprio patrimonio personale.


01) Stefano II o III - durata 0 o 4 giorni, dal 22 al 26 marzo 752

Era uno dei 22 cardinali creati da papa Zaccaria nel 745.

Venne eletto Papa all'unanimità la notte del 22 marzo 752, ma si considera come inizio del pontificato il giorno 23.

Immediatamente insediato nel palazzo del Laterano, tre giorni dopo, il 25 marzo, ebbe un ictus, e il giorno seguente morì, prima d'esser consacrato Vescovo e Incoronato Papa.

Il Liber Pontificalis menziona Stefano brevemente e non lo considera Papa

Alcuni compilatori dell'elenco papale ancora oggi non lo contano come tale, escludendolo dal conteggio, in ragione del fatto che allora era la consacrazione e non l'elezione a fare il Papa.

Poteva, infatti, essere eletto anche un laico, che però subito dopo l'elezione doveva essere consacrato vescovo e Stefano non era ancora Cardinale Vescovo, ma Cardinale Presbitero.

All'epoca, infatti, per divenire Papa, bisognava avere due requisiti fondamentali:

- Essere Vescovo della Diocesi di Roma e non di altre, o prima dell'elezione o dopo di essa;

- Ricevere la consacrazione a Papa - il papato era considerato un ordine a parte come il vescovato, per il quale occorre la consacrazione tutt'oggi - e l'incoronazione nella cerimonia di rito.

Stefano, morendo dopo soli quattro giorni, non rispettò alcuno dei due requisiti fondamentali e il tedesco Frederic de Lorrain, anche lui, come Stefano, Cardinale di San Crisogono, trecentosei anni dopo si diede il nome di Stephanus Papa Nonus, anziché Stephanus Papa Decimus, senza che nessuno dei contemporanei giudicasse errato quanto avvenuto.

© 2025 Rossi Alessandro, Torino. 

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