LA CABALA CRISTIANA

24.10.2022

IL DIAVOLO GNOSTICO - 2

Abbiamo già visto nel precedente articolo come per la Gnosi il diavolo sia identificabile con Dio stesso nel momento in cui questi agisce da divisore dell'Uno in maschile e femminile.

Questi concetti trovano uno sviluppo più completo nella evoluzione della Gnosi Cristiana dal Medioevo al Rinascimento, attraverso lo sviluppo della Cabala Cristiana, iniziato come tentativo di analisi filosofica contrapposta alla Cabala ebraica, utile a non porre in un piano di incompletezza la religione cristiana rispetto a quella ebraica.

I primi vagiti di questo tipo di analisi si ebbero con Raimondo Lullo (1232 – 1316) che iniziò a studiare la Cabala ebraica e a cercane punti di contatto e analisi con la filosofia cristiana a scopo di dibattito teologico con gli ebrei religiosi.

Questo fu il campo in cui la materia si sviluppò nei decenni successivi, soprattutto in forza degli studi dei conversi spagnoli dal giudaismo, che proseguirono fino alla cacciata degli ebrei dalla Spagna, avvenuta nel 1492.

Il primo cristiano a potersi, però, definire realmente Cabalista fu Pico della Mirandola (1463 – 1494), che combinò platonismo, neoplatonismo, aristotelismo, ermetismo e cabala ebraica, cercandone un adattamento alla filosofia cristiana.

Il lavoro di Pico della Mirandola, scomparso in giovane età, venne portato avanti da Johann Reuchlin (1455-1522), al quale si deve la "Teoria del Pentagramma". Secondo la tradizione ebraica il nome di Dio era composto dalle quattro consonanti YHWH, da cui Yahweh. Il tetragramma ebraico, con l'aggiunta della vocale shin, permette di ottenere il Pentagramma YHShWH che sta per Yahashwah, il nome ebraico di Gesù, la cui natura divina viene, in questo modo, giustificata cabalisticamente.

Altrettanto importante, se non più, fu l'opera di Francesco Giorgi, (1467-1540), autore del "De Harmonia Mundi", un testo ermetico, platonico, cabalistico. Nulla di strano, se non fosse che Giorgi era un frate francescano, da cui appare chiaro come, in quegli anni, certe correnti filosofiche non fossero affatto considerate eretiche o anticattoliche. Si cercava, anzi, di trovarne una giustificazione in ambito cattolico, con teorie contrapponibili a quelle ebraiche o pagane.

Grande credito ebbe anche l'opera del filosofo e astrologo Paolo Riccio (1506-1451), al quale si deve una sintesi organica e coerente dei dogmi cabalistici cristiani.

Molta fama ebbe anche il medico e alchimista tedesco Balthasar Walther (1558-1631) che, fra il 1597 e il 1599 si recò in Africa e in Terra Santa per apprendere i segreti dei sapienti arabi e ebrei. Queste conoscenze vennero da lui riportate nei suoi scritti che influenzarono il filosofo Jakob Bohme (1575-1624).

Bohme venne definito da Hegel il primo filosofo tedesco.

A lui si deve il fondamento filosofico del Luteranesimo, ma anche il tentativo di dare un interpretazione Cristiana all'astronomia (nel suo testo "L'Aurora"), attraverso l'unione dei pianeti coi sette principi elementali e con i principi filosofici cristiani. In questo senso abbiamo:

Asciutto – Saturno – melancolia e morte;

Dolce – Giove – sanguigno e fonte di vita creativa;

Amaro – Marte – collerico e fonte di vita distruttiva;

Fuoco – Sole/Luna – giorno/notte, male/bene, peccato/virtù, flemmatico, acquatico

Amore – Venere – amore per la vita, rinascita spirituale;

Suono – Mercurio – vivacità, illuminazione, espressività;

Corpo – Terra – tutte le forse necessarie alla rinascita.

Ma da queste Bohme fa derivare una suddivisione molto importante se correlata al nostro precedente articolo sul Diavolo Gnostico e alle conclusioni che ci proponiamo di raggiungere.

Nel suo "De Tribus Principiis" o "Sui Tre Principi dell'Essere Divino" Bohme sintetizza i sette principi in una Trinità:

il Mondo Oscuro del Padre (comprendente i principi 1,2 e 3)

il Mondo Luminoso dello Spirito Santo (comprendente i principi 5,6 e 7)

Questo Mondo di Satana e Cristo (comprendente il principio 4)

Secondo questa ultima suddivisione l'esistenza terrena è duale e, in essa, coesistono male e bene, vizio e virtù, come unione e divisione del divino.

Secondo la concezione di Bohme, inoltre, Maria sarebbe un riflesso della saggezza e della conoscenza di Dio. Per tale motivo essa, di natura umana e sottoposta al peccato originale, sarebbe stata innalzata da Dio stesso, attraverso la purificazione dal peccato originale, ad un livello superiore per poter accogliere Cristo e rendere umano Dio. Solo l'umanità di Maria ha permesso a Cristo di essere umano e di potersi assimilare a noi, mentre l'Assunzione di Maria l'ha resa celestiale, liberandola dalla sua parte corporea.

Secondo il pensiero di Bohme gli esseri umani, per potersi ricongiungere a Dio, devono superare i conflitti quali la ribellione di Satana, la separazione di Eva da Adamo e la loro conoscenza del Bene e del Male. L'evoluzione che seguirà alla composizione di questi conflitti sarà più perfetta della creazione originaria.

Il primo, reale, Cabalista Cattolico moderno sarà, però, il gesuita tedesco Athanasius Kircher (1602-1680), la cui figura, recentemente fortemente rivalutata, viene assimilata a quella di Pico della Mirandola per la sua capacità di saper riunire concetti estrapolati dalle discipline più disparate grazie alla sua cultura ecniclopedica.

Filosofo, ermetista, alchimista, egittologo, archeologo, linguista, ingegnere, medico, geologo, teologo, studioso di religioni, astrologo, biologo, ottico e molto altro Kircher, nel suo "Aedipus Aegyptiacus" diede una delle prime, complete, rappresentazione della Cabala Cristiana attraverso la sua raffigurazione dell'Albero della Vita che, ancora oggi, viene utilizzata dalla Cabala Occidentale.

Secondo Kircher (Aedipus Aegyptiacus, Cap. VIII, pagg. 289-295), le dieci Sephiroth hanno i seguenti attributi:

Kether: Corona, Padre

Chochma: Sapienza, Figlio

Binah: Intelligenza, Spirito Santo

Gedulah: Grazia, Misericordia

Geburah: Forza, Precetti Negativi

Tipherhot: Bellezza, Leggi Scritte

Netfah: Vittoria, Eternità

Hod: Lode, Onore, Gloria

Iesod: Fondamento, Sion

Interpretazioni successive dell'Albero Sephirotico in chiave cristana individueranno nella terza Sephirah, Binah, non lo Spirito Santo, ma Maria, che verrebbe posta sullo stesso piano di Dio.

Questo non sarebbe mai stato accettato dalla Chiesa Ortodossa, ma occorre ricordare che la Chiesa Cattolica considerava, fino al 1950, Maria come assunta al Cielo e seduta a fianco del Padre e del Figlio.

Questa ricostruzione è, oltre che funzionale alla lettura che faremo in seguito, più corretta in relazione alla reale struttura dell'Albero Sephirotico ebraico che prevede, oltre alle 10 Sephiroth classiche, visibili, una undicesima Sephirah invisibile, collocata al di sopra e al di fuori e filtro della Luce dei piani Superiori, connessa con Kether.

Si tratta di Daat.

In un'interpretazione cabalistica di accezione cristiana gnostica, la tripartizione Padre, Figlio e Maria, oltre ad essere corretta dal punto di vista giuridico/funzionale della famiglia classica ebraica, viene sottoposta alla superiore entità di Daat/Spirito Santo.

Lo Spirito Santo è, infatti, la fonte della creazione e, da lui, tutto promana. Il Padre è il filtro attraverso cui lo Spirito Santo trasmette la propria energia creatrice all'universo sottostante, separandola in Figlio e Madre. In questo modo la colonna centrale è quella che media e congiunge le energie delle due colonne laterali, quella del figlio e quella della madre.

Dopo Kircher occorre ricordare Christian Knorr Von Rosenroth (1636-1689), cui si deve la traduzione e pubblicazione di numerosi testi cabalistici. I suoi due volumi "Kabbalah Unveiled" (Cabala Denudata) del 1677-78 furono l'unica fonte della Cabala Ebraica per il mondo cristiano fino alla metà del diciannovesimo secolo. Contenevano parti tradotte dei più importanti testi cabalistici ebraici ed arabi.

Johan Kemper (1670-1716), il cui nome ebraico prima della propria conversione al Luteranesimo era Moses ben Aaron, era un insegnante di ebraico dell'Università di Uppsala, che scrisse il "Matteh Mosche" (il Bastone di Mosè), una tesi in tre volumi che voleva dimostrare come lo Zohar ebraico contenesse la dottrina Cristina sulla Trinità. A lui si deve anche una traduzione letterale del Vangelo di Matteo dall'ebraico, corredata da un commento cabalistico.

A questo punto sono presenti tutti gli elementi filosofici necessari per permetterci di comprendere come la Cabala Cristiana dia una spiegazione coerente di quanto contenuto nel precedente scritto sul Diavolo Gnostico.

Spiegazione che svilupperemo in modo esauriente nel nostro prossimo capitolo.

Nel frattempo suggeriamo un breve elenco di opere per chi volesse approfondire la storia della Cabala Cristiana e i suoi contenuti.

Rachel Pollack: The Kabbalah Tree: A Journey of Balance & Growth

Don Karr: The Study of Christian Cabala

Walter Martin, Jill Martin rische, Kurt van Gorden: The Kingodom of the Occult

Schmidt, Edward W.: The Last Reneissance Man: Athanasius Kircher

Dan Joseph: Modern Times: The Christian Cabala

Reichert, Klaus: Pico della Mirandola and the Beginnings of Christian Cabala

Wirszubski, Chaim: L'Incontro di Pico della Mirandola con il Misticismo Ebraico

Athanasius Kircher: Oedipus Aegyptiacus


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