La testa di Cromwell
1. La Magna carta

Il 27 marzo 1625 diviene Re d'Inghilterra, Scozia, Irlanda e Francia Giacomo I Stuart, figlio di quel Carlo I che aveva, per primo, unificato le corone di Inghilterra, Scozia e Irlanda.
Il giovane Giacomo, venticinquenne, è un fervente sostenitore del diritto divino del Re ed entra subito in conflitto con il Parlamento per la propria volontà di sopprimere l'utilizzo della Magna Carta.
La Magna Carta Libertatum ("Grande Carta delle libertà") è un trattato riconosciuto dal re Giovanni d'Inghilterra (Giovanni Senza Terra) a Runnymede, presso Windsor, il 15 giugno 1215.
Era stata compilata da Stephen Langton, arcivescovo di Canterbury, allo scopo di pacificare il re e alcuni nobili ribelli.
Questo accordo tutelava i diritti della chiesa, la libertà dei cittadini, la rapidità della giustizia e limitava i diritti di tassazione della Corona.
Ovviamente gli impegni non vennero mantenuti da nessuno dei firmatari della Carta, che venne annullata da Papa Innocenzo III il 24 agosto dello stesso anno.
Il risultato fu lo scoppio della Prima Guerra dei Baroni, nel corso della quale Giovanni morì, lasciando il regno a suo figlio Enrico III, di soli nove anni, sotto la tutela del Legato Pontificio, il Cardinale Vercellese Guala Bicchieri, inviato da Papa Innocenzo III, e da Guglielmo il Maresciallo, primo conte di Pembroke, scelto dallo stesso Re Giovanni prima della propria morte
Nel 1216, allo scopo di ottenere sostegno politico, Guglielmo il Maresciallo confermò la Carta, privandola di alcuni contenuti.
Nel 1217 si concluse la Prima Guerra dei Baroni e la Carta venne inserita nel trattato di pace di Lambeth.
Venne nuovamente ripubblicata da Enrico nel 1225, in cambio di nuove tasse, allo scopo di rimpinguare le tasse del regno provate dalle continue guerre.
Lo stesso fece il figlio di Enrico, Edoardo I, nel 1297, inserendola nella Costituzione inglese.
Da quel momento venne rinnovata da ogni sovrano, pur mantenendo, ormai, un significato più che altro simbolico.
Nel XVI secolo emerse la leggenda di un'antica costituzione inglese, cancellata dall'invasione normanna del 1066, della quale la Magna Carta riprendeva i contenuti.
Ovviamente nulla di tutto ciò era vero, ma giuristi come Sir Edward Coke usarono la Carta per confutare l'assolutismo della dinastia Stuart, rendendola un simbolo iconico della difesa dei diritti del popolo.
2. Re Carlo I Stuart

Lo scontro fra Carlo I e il Parlamento era incentrato, prevalentemente, sul diritto del Re di riscuotere le tasse senza autorizzazione parlamentare e sullo scontro religioso fra cattolici e anglicani, che lo accusavano di essere filocattolico.
Nei primi anni del Regno dichiarò guerra alla Spagna, allo scopo di recuperare i possedimenti di suo cognato, Federico V Wittelsbach, in Boemia e Palatinato. Lo scontro si concluse malamente, dopo la sconfitta di Buckingham a La Rochelle, che costò al Re la firma della Petition of Right, che vietava l'imposizione di tasse senza approvazione parlamentare, e a Buckingham, assassinato il 23 agosto 1628, la vita.
Ovviamente la prima ripercussione fu lo scioglimento del Parlamento da parte del Re e l'imposizione di nuove tasse.
Solo nel 1629, dopo un anno, il Parlamento venne nuovamente riconvocato per discutere dei diritti che spettavano al sovrano su importazione ed esportazione delle merci. La seduta si concluse con una dichiarazione del Parlamento che etichettava come traditore della patria chiunque pagasse le imposte al Re senza propria autorizzazione.
Re Carlo, allora, decise di sciogliere definitivamente l'assemblea, riappacificandosi con Francia e Spagna.
Per undici anni il Re governò da monarca assoluto, dedicandosi al risanamento del bilancio senza, tuttavia, poter riscuotere le tasse, che necessitavano della previa approvazione parlamentare. Questo generò un potenziamento della flotta e delle difese costiere.
In ambito religioso la nomina di Laud ad Arcivescovo di Canterbury fece deviare la corona decisamente verso l'anglicanesimo e le dottrine arminiane, iniziando una vera e propria persecuzione verso le idee differenti. Per raggiungere i propri scopi Laud utilizzò la Court of High Commission e la Court of Star Chamber, allo stesso modo in cui in Europa erano utilizzati i Tribunali della Santa Inquisizione. L'atteggiamento tenuto da Laud portò alla creazione del Covenant in Scozia e allo scontro aperto fra scozzesi e inglesi che sfociò, nel 1639, nelle Guerre dei Vescovi, le quali si conclusero malamente per il Re: abbandonato dalla propria nobiltà, venne costretto ad accettare l'accordo di Berwick, che dava grandi libertà politiche e religiose alla Scozia.
L'effetto di tale disfatta fu una crisi economica tanto profonda da costringere Carlo a scendere a patti col Parlamento per poter ottenere nuove tasse.
La guerra riprese ma, mentre il Re e il Parlamento litigavano, gli scozzesi avanzarono arrivando a minacciare York. Alla fine Carlo, che aveva convocato il Parlamento nell'aprile del 1640, lo sciolse nel maggio dello stesso anno e, ad ottobre, firmò il trattato di Ripon, col quale si concluse la Seconda Guerra dei Vescovi.
Il Re convocò, allora, il Magnum Concilium, l'antica assemblea che riuniva tutti i pari del regno, che non veniva convocata da secoli, e il Parlamento.
Le parti tornarono, però, quasi subito, a scontrarsi, giungendo all'abolizione di tutte le imposizioni volute dal sovrano negli anni precedenti, all'uccisione di Laud e all'affrancamento del Parlamento dal Re.
Carlo fu quindi costretto a concedere alla Scozia il riconoscimento della religione Presbiteriana come religione di stato, ottenendo l'alleanza degli scozzesi che gli diedero pieno appoggio.
Alla fine del 1641 il Re dovette abbandonare Londra, che cadde sotto il controllo parlamentare, a seguito delle accuse di filocattolicesimo mosse a sua moglie, che lasciò il paese.
3. La Guerra Civile

Carlo si recò a nord e radunò un esercito col quale, il 23 ottobre 1642, prese parte alla battaglia di Edgehill, con cui ebbe ufficialmente inizio la guerra civile.
Dopo la battaglia di Marston Moor del 2 luglio 1642, nella quale il colonnello di cavalleria Oliver Cromwell sbaragliò le truppe regie, la guerra virò decisamente a favore delle forze parlamentari. In seguito ad altre sconfitte disastrose, il Re fu costretto a fuggire in Scozia, dove si credeva al sicuro. Venne, invece, ceduto dietro compenso, dagli scozzesi al Parlamento. Nonostante tutto Carlo riuscì a fuggire, riparando sull'isola di Wight, dalla quale si alleò, incredibilmente, nuovamente con gli scozzesi e iniziò la seconda guerra civile.
Nonostante le cose si fossero, inizialmente, messe molto bene per i realisti, il 17 agosto 1648 la battaglia di Preston pose fine alla guerra con la totale disfatta degli scozzesi.
Il Re venne trasferito a Windsor e processato da una corte che lui, che si riteneva investito direttamente da Dio, non riconobbe mai.
Venne condannato per alto tradimento e, il 30 gennaio 1649, decapitato.
Fu Cromwell a permettere che la testa del Re fosse ricucita al corpo e fossero eseguiti i funerali, anche se in forma privata.
Il re venne sepolto nella cappella del palazzo di Windsor e il suo potere passò al Parlamento e, in seguito, a Cromwell, nominato Lord Protettore.
4. Oliver Cromwell

Oliver Cromwell era un fanatico puritano che, allo scoppio della guerra civile, aveva raccolto un reparto di cavalleria, ribattezzato "Ironside", attorno al quale crebbe il nuovo esercito inglese.
Nominato comandante supremo dell'esercito parlamentare dopo la vittoria di Marston Moor, sconfisse definitivamente il re divenendo la figura di spicco della liberazione inglese dal potere regio assoluto.
Ma Cromwell non era certamente un uomo del popolo. Discendeva, infatti, da Thomas Cromwell, primo Conte di Essex e Cancelliere dello Scacchiere di Enrico VIII e annoverava, fra i suoi antenati, personaggi appartenenti alle casate dei Tudor, dei Valois e dei Wittelsbach, le tre dinastie regnanti in Inghilterra, Francia e Baviera.
Sin dalla sua prima elezione al Parlamento, però, Cromwell aveva portato avanti le sue idee antimonarchiche, a favore della democrazia e del suffragio universale.
Era anche anticattolico e questo lo portò a sedare nel sangue le rivolte Irlandesi.
Da seguace del Provvidenzialismo, una dottrina che vedeva Dio come motore unico che guidava i fatti umani attraverso le azioni di alcuni eletti, si riteneva uno di questi eletti e le vittorie ottenute non fecero che rafforzare questo suo convincimento.
Si produsse anche per la difesa dei Valdesi in Piemonte e in Svizzera.
Nel 1649, durante la seduta che doveva decidere sulla condanna del Re, fece irruzione coi suoi soldati a Whitehall, permettendo di votare solo ai parlamentari favorevoli alla condanna.
La sua brutale repressione delle popolazioni scozzesi e irlandesi lo fece divenire inviso in queste nazioni che, persa la libertà ottenuta sotto Re Carlo, si trovavano, con Cromwell, ad essere nuovamente sottomesse agli inglesi.
Fra il 1649 e il 1653 l'Inghilterra divenne una Repubblica, ma solo sulla carta.
Nella realtà, infatti, Cromwell governò da dittatore militare.
Nel 1653, a seguito delle contrapposizioni esistenti fra le varie fazioni, Cromwell fece ciò che nessuno si aspettava e, imitando il Re da lui fatto decapitare, sciolse il Parlamento, assumendo su di sé piani poteri politici e militari.
A questo punto la dittatura era completa.
La sua politica fu guidata dal più esasperato anticattolicesimo: permise, infatti, la più assoluta libertà religiosa su suolo inglese, - richiamando anche gli ebrei, scacciati 350 anni prima da Edoardo I - tranne che per il cattolicesimo.
Entrò in guerra contro l'Olanda e la Spagna.
Mentre, però, all'estero otteneva successi militari e politici, in patria il dissenso cresceva, costringendolo a diventare sempre più dispotico.
Nel 1657 il Parlamento gli offrì la corona, che lui rifiutò dopo sei settimane, facendosi però incoronare, presso l'Abbazia di Westminster, come Lord Protettore: un re con un nome diverso. Anche la questione dell'ereditarietà della carica venne risolta allo stesso modo: si decise che la carica non poteva essere ereditaria, ma Cromwell nominò suo figlio come suo successore.
L'identità fra la sua carica e quella di Re divenne palese allorchè venne promulgata una nuova costituzione che gli permetteva di attribuire titoli nobiliari.
Il destino inglese sembrava segnato, sotto l'egida dittatoriale del suo Lord Protettore; ma accadde l'imprevedibile.
Cromwell soffriva di malaria e di problemi alle vie urinarie e, nel 1658, si ebbe un riacutizzarsi delle malattie. Le condizioni apparivano buone ed egli poteva usufruire dei migliori medici del Regno. Un diplomatico veneziano ospite a corte, anch'egli medico, sollevò dubbi sull'operato dei medici di Cromwell. Tanto fu che le sue condizioni peggiorarono improvvisamente, provocandone la morte il 3 settembre 1958.
Ricevette tutti gli onori del caso: imbalsamato, esposto alla popolazione ornato con i simboli del proprio potere, sepolto all'interno dell'Abbazia di Westminster.
Per evitare problemi, però, il suo corpo venne sepolto con una cerimonia segreta in un luogo sconosciuto e quella che venne esposta al pubblico e sepolta in seguito al funerale, non era la sua salma, ma una semplice effige con la sua maschera funeraria.
5. L'esecuzione postuma

Il suo posto al governo venne preso da suo figlio, Richard, da lui nominato suo successore.
Due anni dopo questi venne deposto ed esiliato dal Parlamento, che restaurò la monarchia mettendo sul trono, che era stato di suo padre, Carlo II.
E' il 30 maggio 1660.
Il 30 gennaio 1661 cade il primo anniversario della decapitazione di re Carlo I dopo la restaurazione della monarchia, e accade l'impensabile: dall'Abbazia di Westminster vengono riesumate le salme di Oliver Cromwell, Robert Blake, John Bradshaw ed Henry Ireton. Vengono accusati tutti di regicidio e condannati a morte ma, essendo già morti, vengono giustiziate le loro salme.
Sono trasportati, a bare aperte, fino a Tyburn, dove è stato allestito un patibolo noto, in seguito, come Albero di Tyburn. Qui i corpi vengono impiccati e tenuti a penzolare dal mattino fino alle quattro del pomeriggio. Poi vengono affogati, fatti a pezzi e gettati in una fossa comune.
Tranne le teste, che vengono infilzate su pali alti sei metri e poste sul tetto del Palazzo di Westminster.
6. Da Westminster a Du Puy

Nel 1681 le picche con le teste vengono temporaneamente rimosse per alcuni interventi di manutenzione del tetto e, in seguito, riposizionate nuovamente sullo stesso.
Secondo una ricostruzione effettuata nel 1934 dal Matematico e Biologo Karl Pearson e dall'antropologo Geoffrey Morant, la testa di Bradshaw era al centro, quella di Cromwell a destra e quella di Ireton a sinistra. Già qui iniziano una serie di problemi: perché solo tre teste se i corpi esumati erano quattro ? E poi perché Cromwell, sicuramente il personaggio più importante, non è al centro ? E come fecero gli esecutori a trovare il corpo di Cromwell, che era stato sepolto di nascosto e in un luogo segreto ?
Ma andiamo avanti: nel 1685 muore Re Carlo II e una tempesta spezza la picca su cui è posta (forse) la testa di Cromwell, facendola precipitare al suolo. La testa cade dalla cima del tetto di Westminster più sei metri. Considerando che oggi la parte più bassa del palazzo è di circa 30 metri, aggiungendo le picche, possiamo dire che la testa di Cromwell, nel mezzo della tempesta, cade al suolo da 35 metri e rimane integra. Veramente una testa dura.
Proseguiamo: da un racconto del 1727 sappiamo che viene ritrovata da una guardia che, ovviamente, se la mette sotto il mantello e la porta a casa. Non se ne sa più nulla fino al 1710, quando Claudius Du Puy, un collezionista di rarità franco-svizzero, la espone per denaro.
Si narra che la guardia, spaventata per la punizione che avrebbe potuto subire se avesse riportato indietro la testa, la nascose nel camino di casa sua e ne diede notizia alla figlia in punto di morte, attorno al 1700. La figlia recuperò la testa e, ovviamente, la vendette al miglior offerente, Du Puy appunto, il quale era proprietario di un museo privato a Londra, molto noto a livello internazionale.
Si trattava di un piccolo museo di quattro stanze, dove venivano esposte curiosità e stranezze. La testa di Cromwell venne esposta nella seconda stanza, insieme ad un idolo con la testa di sedere e ad una pelle di serpente lunga oltre cinque metri. Venne ribattezzata La Testa Mostruosa e il viaggiatore tedesco Zacharias Conrad von Uffenbach, al quale dobbiamo la descrizione del museo, dichiarò che De Puy aveva detto di poter vendere la testa ad oltre 60 ghinee (oltre 5000 sterline al cambio odierno).
7. L'esposizione di Old Bond Street

Du Puy morì nel 1738 e della testa si persero nuovamente le tracce per 40 anni, allorchè ricomparve nelle mani di un attore di strada, un certo Samuel Russel, noto per il suo stile di vita dissoluto e per essere sempre in bolletta.
Questi portava con sé la testa alle feste, dove la faceva passare di mano in mano, probabilmente allo scopo di farsi pagare da bere, e diceva di averla ereditata dalla sua famiglia, che era imparentata con Cromwell.
L'orafo James Cox, anche egli proprietario di un museo privato a Londra, vide la testa in possesso di Russell e decise di impadronirsene. Offrì a Russell 100 sterline, ma questi rifiutò. Allora decise di seguire una strada diversa. Iniziò a fare a Russel piccoli prestiti ogni volta che questi ne aveva bisogno, fino a quando, nel 1787, gli chiese la restituzione dell'intero debito di 118 sterline. Russell, che era privo di denaro, come al solito, non potè fare altro che cedergli la testa.
Nel 1799 Cox vendette la testa ad un trio di speculatori, i fratelli Hughues, che stavano curando un esposizione di cimeli di Cromwell in Bond Street, per 230 sterline (circa 20mila sterline del 2020).
L'esposizione ebbe grande risonanza, pubblicizzata da centinaia di manifesti.
Si tenne a Mead Court in Old Bond Street.
Curiosità: Old Bond Street è una parte della moderna Bond Street, formata da Old Bond Street e New Bond Street. Bond Street congiunge Oxford Street e Piccadilly, nel quartiere di Mayfair, dove nacque e visse, per i primi anni della sua vita, la Regina Elisabetta II. New Bond Street costituisce il tratto superiore della via, da Burlington Gardens a Oxford Street, mentre Old Bond Street va da Burlington Gardens a Piccadilly.
Caso vuole che la vecchia Old Bond Street sia stata edificata da Sir Thomas Bond, che le diede il nome, gestore della residenza della Regina Henrietta Maria, moglie di Carlo I (quello decapitato da Cromwell) e madre di Carlo II (quello che fece decapitare la salma di Cromwell). La via venne edificata nel 1686, e sin da subito descritta come abitata da nobili e gentiluomini.
Nello specifico, però, la storia della via dice che la zona di Mead Court venne utilizzata come zona di esposizione per i galleristi d'arte e l'esposizione della testa di Cromwell sarebbe avvenuta proprio al n. 5 di Old Bond Street, dove oggi si trova il negozio di orologi Richard Mille.
L'avvenimento si rivelò, però, un fiasco. Sin da subito si susseguirono voci sulla dubbia provenienza della testa. Cox, richiesto di risolvere i dubbi sui buchi nella storia della testa, fu evasivo, finendo con l'accrescere ulteriormente la convinzione che si trattasse di un falso.
Il pubblicitario dei fratelli Hughues, John Cranch, dichiarò che solo una era la testa imbalsamata, decapitata e posta su una picca, che era appunto ciò che era accaduto alla testa esposta: quella di Cromwell. Ma tutti sapevano benissimo che anche la testa di Ireton era stata imbalsamata, per cui il risultato fu il fallimento dell'esposizione.
8. Wilkinson

Una figlia degli Hughues continuò a mostrare la testa a chiunque ne facesse richiesta anche negli anni successivi, tentando di venderla, più volte, a musei pubblici, ma finendo sempre col ricevere rifiuti. Alla fine, nel 1815, la vendette privatamente a Josiah Henry Wilkinson. Vi è la testimonianza scritta da parte della scrittrice Maria Edgeworth, che vide la testa a casa di Wilkinson nel 1822. Mentre lo storico Thomas Carlyle, che nel 1845, in occasione della pubblicazione del suo "Letters and Speeches of Oliver Cromwell", aveva chiesto di poter vedere la testa, si vide opporre un rifiuto.
Sempre in quegli anni lo zoologo George Rolleston esaminò un'altra testa, conservata al Museo di Ashmole, giungendo alla conclusione che non si trattasse di quella di Cromwell e, dopo aver potuto visionare la testa in possesso di Wilkinson, dichiarò che si trattava di quella autentica.
Nel 1911 venne compiuto un nuovo esame che dichiarò senza dubbio falsa la testa del museo Ashmole ma, soprattutto in ragione della mancanza di continuità di notizie sul percorso della testa in possesso di Wilkinson fra il 1684 e il 1787, non si esposero nel confermare la sua autenticità.
L'incertezza creata dall'esame portò ad un nuovo interesse del pubblico per il reperto che, nonostante la riluttanza di Wilkinson, venne esaminato dal genetista Karl Pearson e dall'antropologo Geoffrey Morant che, con una relazione di 109 pagine, definirono come "moralmente certa" l'appartenenza della testa in possesso di Wilkinson a Cromwell.
9. La sepoltura

Wilkinson morì nel 1957, lasciando la testa al figlio, che cercò di organizzare un'adeguata sepoltura per il reperto, contattando il Sidney Sussex College dell'Università di Cambridge, frequentata da Cromwell, che accettò di riceverla. Il 25 marzo del 1960 la testa di Cromwell venne sepolta in un luogo segreto, all'interno della teca di legno dove era conservata sin dal 1815.
Della cerimonia, avvenuta in gran segreto, non si ebbe notizia fino al 1962.
10 Conclusioni

Rimane comunque il dubbio, non solo sulla ricostruzione storica del percorso della testa di Cromwell, o sulle confutazioni della storia di quella di Ashmole, solo più incerta di quella in possesso di Wilkinson, ma addirittura sul fatto che la testa infilzata sulla picca fosse realmente quella di Cromwell.
Una storia parallela narra, infatti, che il Sergente Norfolke, incaricato di esumare le salme dall'abbazia, trovò le tombe di Cromwell e Ireton vuote, ordinando l'esumazione di altre due tombe per poter avere i corpi necessari all'esecuzione.
Di questa storia rimane solo il rancore di tutti i protagonisti, che ancora oggi si riverbera nella storia inglese, e che ha portato all'assurdità di un esecuzione postuma. Ancora più raccapricciante è il fatto che delle teste siano state esposte in cima a delle picche, sul tetto del palazzo del Governo di una pretesa nazione civile, per ben ventiquattro anni, con un comportamento degno di un despota barbaro.
Tutto questo nel 1685, a Londra.
BIBLIOGRAFIA
- https://www.mentalfloss.com/article/585591/oliver-cromwells-head-history
- https://www.history.co.uk/article/the-unlikely-escapades-of-oliver-cromwells-head
- https://historyandimagination.com/tag/claudius-du-puy/
- Wikipedia, Oliver Cromwell's head
- https://www.thehistoryblog.com/archives/33619
- https://www.italianialondra.it/visitarelondra/boroughs/Stazioni/Londra-interna/City-of-Westminster/html/Bond-Street.html
- Wikipedia, Bond Street
- https://dl.tufts.edu/teiviewer/parent/tq57p2289/chapter/c24
- https://talesofcuriosity.com/v/Cromwellshead/
- Wikipedia, Henry Ireton