THELEMA

09.10.2022


"Fa' quello che vuoi, perché persone libere, bennate, ben istruite, che frequentano oneste compagnie, sentono per natura un istinto ed inclinazione che li spinge ad atti virtuosi, e li tiene lontani dal vizio".

Questa la frase che François Rabelais fa dire a Gargantua, nel suo Gargantua e Pantagruele, per illustrare le regole della sua Abbazia "Thélème" ("Volontà" in greco), ove venivano accettati ragazzi e ragazze che avessero in comune caratteristiche ideali (belli, buoni e gentili), senza tenere conto di differenze religiose o sociali.

La medesima frase rappresenta venne posta, dall'occultista Aleister Crowley, a fondamento del culto da lui creato, anche esso chiamato Thelema e della propria comunità, chiamata Abbazia di Thelema.

Nel corso di un viaggio in Egitto compiuto da Crowley in compagnia di sua moglie Rose Edith nel 1904, questi affermò di aver ricevuto da un'essenza spirituale incorporea, di nome Aiwass, il testo poi conosciuto come "Il Libro della Legge".

Secondo l'occultista il libro sarebbe stato redatto da una triade divina – Nuit (il Nut egizio), Hadit (Horus) e RaHoorKhuit (Ra e Arpocrate) – e dal suo contenuto Crowley assume che il XX secolo sarà l'Eone di Horus, nel corso del quale si svilupperà un nuovo codice etico basato sulla norma fondamentale: "Fa Quel Che Vuoi sarà tutta la Legge".

La medesima regola era stata già adottata dalle Logge Esoteriche definite, dallo studioso francese Elemire Zolla, Dannati dell'Abisso o Cerchia del Puro Orrore. Si trattava di gruppi che, nel settecento, erano dediti ad occultismo ed esoterismo attraverso attività depravate e violente. Precursore di tali movimenti fu Sir Francis Dashwood, socio della "Society of Gentleman of Spalding" insieme ad Isaac Newton e Benjamin Franklin. All'interno della "Society of Gentleman of Spalding" si formò l'Hellfire Club, da cui scaturì la "Medmenham Abbey", un Club fondato sulle rovine di un'Abbazia Cistercense del 1200, oggi nel villaggio di Wycombe - contea di Buckingham, in Inghilterra, sul cui ingresso si trova ancora la statua del Dio Arpocrate.

Si narra che in questo luogo venissero praticati riti orgiastici e sacrifici rituali animali e umani. 

Di tale circolo era socio anche Benjamin Franklin, sotto la cui casa inglese, occorre rammentare, nel corso di attività di restauro avvenute alcuni anni fa, vennero rinvenuti 10 scheletri di giovinetti risalenti all'epoca in cui l'abitazione era stata occupata dall'americano.

Il codice usato dall'Hellfire Club, usato da altri gruppi legati a riti Dionisiaci, venne ripreso da Crowley per il suo culto di Thelema.

Tale regola pretendeva che i thelemiti (seguaci di Thelema) dovessero abbandonare i propri desideri egoistici per seguire il proprio percorso di autentica volontà spirituale, da scoprire attraverso la pratica della Cabala, dello Yoga e di Riti di Magia Sessuale.

Nel gennaio del 1920 Crowley si trasferì a Parigi con la sua compagna Leah Hirsig e la loro figlioletta Anne. Durante tale permanenza decise di formare una comunità di Thelemiti che vivesse secondo le regole di Thelema.

Per trovare il luogo più adatto consultò gli I Ching, il celebre metodo di divinazione orientale, ottenendo il responso del paese di Cefalù come sede ideale: 

"Missive dall'Inghilterra, ribadiscono gli Yi [King]. Devo essere in Aprile e Giugno a Marsiglia o nelle sue vicinanze? Fuoco dell'Acqua. No. Capri? Terra dell'Aria. No. Cefalù? Terra del Lingam. Questa andrebbe meglio"

Il 31 marzo del 1920 Crowley giunse a Cefalù insieme a Ninette Fraux, cui diede il nome di Suor Cyprix, e ai di lei figli Hans e Howard.

Crowley stesso si diede il nome di Maestro Therion o Frater Perdurabo.

Ma occorreva ancora trovare una sede fisica per la comunità e l'inglese mise in giro la voce che cercava un'abitazione da affittare

Al mattino del 2 aprile un certo Don Giosuè (che Crowley indica come Giosus), proprietario di un negozio nei pressi dell'albergo, informato dell'arrivo del gruppo di stranieri e delle loro necessità, si presentò a Crowley dicendo di avere una villa da affittare. La villa si trovava nel mezzo degli ulivi in Contrada Santa Barbara, ed era di proprietà del barone Carlo La Calce.

Ecco come Crowley descrive l'incontro: 

"raggiungemmo la località l'ultimo giorno di marzo. Non credo che le Entità supreme ci siano state vicine nella ricerca di una dimora. L'albergo che riuscimmo a trovare, infatti, era troppo sporco. Promisi a me stesso che non vi avrei passato un'altra notte. Gli dèi mi accontentarono. Un tale, che disse di chiamarsi don Giosuè, mi avvicinò per propormi l'affitto di una villa. Conoscendo l'Italia, avevo buone ragioni per credere in un miracolo".

Lo stesso giorno venne sottoscritto un contratto di affitto fra Sir Alastor de Kerval (il vero nome di Crowley) e la Contessa Leah Harcourt per la Villa Santa Barbara, della quale Crowley prese subito possesso trasformandola nella Abbazia di Thelema.

Lo scenario del luogo, come descritto da Crowley, era di "...perfetta felicità…la mia idea di paradiso"

L'abitazione era un edificio di pietra ad un piano, imbiancato a calce, con tetto di tegole rosse. Era composto da cinque stanze che si aprivano su una sala centrale. La prima operazione compiuta da Crowley all'interno della tenuta fu di scardinare tutte le porte interne, allo scopo di creare un unico locale.

La grande stanza centrale divenne un tempio, sul cui pavimento in mattoni rossi venne dipinto un cerchio con inscritta una stella cinque punte. In mezzo al cerchio venne eretto un altare a sei lati, sul quale poggiava la copia della stele di Ankh-af-na-Khonsu, fatta eseguire in Egitto da Crowley nel 1904. Ankh-af-na-Khonsu era un sacerdote del Dio Montu, un Dio della Guerra Egizio che fu la principale divinità del pantheon egiziano nel Medio Regio (2055-1650 a.C.). Si trattava di una divinità poligama e simboleggiante la potenza solare identificato come difensore di Maat.

Nel 1904 Crowley si era recato presso il Museo del Cairo alla ricerca di un immagine di Horus. Nel contesto di tale visita, sua moglie scelse quella sulla Stele di Ankh-af-na-Khonsu che portava il numero di catalogo 666. Questa cosa dovette piacere molto a Crowley, che si definiva Bestia 666, il quale assunse il nome mistico di Ankh-af-na-Khonsu, sacerdote difensore di Horus in chiave anticattolica.

Tornando alla sede di Thelema in Sicilia e alla sua descrizione, sull'altare, lungo ogni lato della stele, stavano quattro candele.

Sempre sull'altare era aperto il Libro della Legge, su ogni lato del quale erano accese sei candele. Altri oggetti che stavano sulla tavola sacra erano: una campana, un bulino, una spada, una coppa, il Registro dell'Abbazia e i Pani di Luce.

Ed est del cerchio, di fronte all'altare, stava il Trono della Bestia, cioè lo scranno di Crowley e, fra questo e l'altare, stava un braciere ardente al quale erano appesi dei pugnali rituali.

Ad ovest era collocato il Trono della Donna Scarlatta, la Prima Concubina di Crowley.

Lungo la circonferenza interna del cerchio erano scritti i nomi ebraici di Dio. 

Sulle pareti del tempio e delle altre stanze erano presenti affreschi dipinti dallo stesso Crowley, che illustravano il IX grado del rito di Thelema e altri riti magici.

Sui muri dell'Abbazia era riportata anche la regola che i Thelemiti dovevano seguire:

"Fai ciò che vuoi sarà tutta la legge, Amore è la legge, amore sotto la volontà, perché le persone libere e colte, sentono per natura un istinto ed inclinazione che li spinge ad atti virtuosi, e li tiene lontani dal vizio, inteso come religione".

Gli affreschi con cui Crowley rivestì le pareti della villa, le porte e tratti del pavimento, ritraevano immagini pornografiche che, secondo la sua idea, avevano lo scopo di portare il visitatore, attraverso l'esposizione continua, all'indifferenza nei confronti del sesso. La cosa non pare riuscisse, però, molto bene.

Di questi affreschi, in maggioranza coperti a calce dopo la chiusura della villa e oggi distrutti, esistono solo alcune descrizioni.

Sappiamo che su una parete si trovava un dipinto di un uomo nudo che veniva sodomizzato dal dio capra Pan, il cui seme spruzzava la Cortigiana delle Stelle.

Su un'altra parete era raffigurata La Terra di Cockayne che raffigurava un paesaggio attraversato da un fiume, sul quale navigavano svariate barche e sulla cui riva uomini e donne danzavano risvegliando la forza di Kundalini; sullo sfondo si vedevano montagne oscure, circondate da un serpente gigantesco (Kundalini), con la testa a forma di pene, che osservava i danzatori.

Il gruppo degli adepti di Crowley svolgeva i propri riti di preghiera cinque volte al giorno, cimentandosi in strani rituali sotto l'effetto di droghe.

A Thelema Crowley fece rivivere anche l'antico culto di Seth (Shaitan), il gemello di Horus, che il Cristianesimo identificava con Satana venendo, per tale motivo, qualificato come satanista.

La vita all'interno dell'Abbazia era semplice: Crowley passava il proprio tempo in compagnia di simpatizzanti provenienti da tutto il mondo, che praticavano l'amore libero (poliamore) e sperimentavano l'uso di svariate droghe per scopi rituali (marijuana, hashish, cocaina, eroina, oppio, laudano, assenzio, peyote).

La giornata era scandita da rituali precisi e ripetitivi.

Al risveglio la Vergine Guardiana del Sangraal suonava il gong e proclamava la Legge "Fa ciò che vuoi sarà la tua legge" e tutti, bambini compresi, rispondevano "Amore è la legge, Amore sotto il dominio della volontà".

I seguaci, indossati i paramenti magici e, impugnati gli appositi strumenti (l'uomo una bacchetta, una spada o un pugnale, la donna un calice o una coppa), si rivolgevano a Oriente e, in piedi, recitavano il Segno della Croce Cabalistico: toccandosi la fronte dicevano Ateh (tuo), toccandosi il petto dicevano Malkuth (Regno) toccandosi la spalla destra dicevano ve Geburah (e la potenza), toccandosi la spalla sinistra dicevano ve Gedulah (e la Gloria); giungevano, quindi, le mani senza lasciare gli strumenti e dicevano la Olahm (amen). 

Terminato questa sorta di saluto al Sole, iniziava un pellegrinaggio da Oriente verso Meridione. Gli adepti compivano un giro completo del tempio tracciando il pentagramma nell'aria e pronunciando i nomi: Yehowa ad Oriente; Adonai a Meridione; Eheieh a Occidente; Agla a Settentrione. A quel punto si fermavano e, tenendo le braccia tese, declamavano la formula:

"Davanti a me Raffaele, dietro di me Gabriele, alla mia destra Michele, alla mia sinistra Ariele perchè davanti a me fiammeggia il pentagramma e nella Colonna sta la Stella a sei raggi". 

A questo punto si facevano nuovamente la Croce Cabalistica, rivolti verso meridione.

Giunto il momento di fare colazione, prima della stessa veniva pronunciato il ringraziamento, battendo alcuni colpi, in numero differente a seconda della natura dell'Opera in corso: tre per Saturno, cinque per Marte, otto per Mercurio e via dicendo. Crowley, seduto a capotavola, ripeteva la Legge e Soror Alostrael rispondeva "Qual'è il tuo volere ?". "Il mio volere è mangiare e bere" rispondeva Crowley. "A quale fine?" chiedeva nuovamente la donna. "Perchè il mio corpo sia fortificato." rispondeva lui. "Per quale fine' ?" di nuovo lei. "Perchè io possa compiere la Grande Opera. Amore è la legge, amore sotto il dominio della volontà. Così sia." concludeva Crowley.

Il medesimo rito veniva officiato prima del pranzo e prima della cena. 

A fine giornata, dopo la cena, veniva letto il Libro della Legge.

Gli adepti uscivano dall'Abbazia per compiere l'Adorazione del Sole al mattino, a mezzogiorno, la sera e a mezzanotte. Era identificato con Ra al suo sorgere, con Hathor a mezzogiorno, con Atum al tramonto e con Khephri a mezzanotte.

Durante il giorno venivano eseguiti i lavori rituali quali evocazioni e conversazioni con entità eteree, invocazioni agli dei e via dicendo.

Anche in Thelema esistevano feste comandate: i due equinozi, i due solstizi e il compleanno di Crowley. Tali festività venivano consacrate attraverso riti che, inizialmente, prevedevano anche sacrifici animali, successivamente banditi.

Nelle occasioni speciali, quali nuovi ingressi, matrimoni, nascite, morti e feste, veniva celebrata la Messa Gnostica.

Questo cerimoniale venne creato con l'influenza degli scritti di Nietzsche, Freud, Jung, Eliphas Lévi e James Frazer, e riportato nel XV capitolo del Libro della Legge.

Gli abitanti dell'Abbazia, compresi i due bambini, stavano nudi per la maggior parte del tempo e si accoppiavano liberamente fra loro.

La vita nell'Abbazia era improntata alla libertà più assoluta, non solo sessuale.

Anche i Bambini venivano lasciati liberi di fare ciò che volevano.

Anche gli animali selvatici erano, però, liberi di girare per la casa e fare ciò che volevano, e questo rese, presto il luogo insalubre.

Pare che all'interno delle mura del complesso venissero praticati riti orgiastici, zoofilia e pedofilia.

Crowley cercò, più volte, di ottenere un prestito bancario per poter costruire un proprio tempio sulla Collina di Cefalù, ma non ottenne mai credito. 

Era suo desiderio costruire un edificio circolare, alto 12 metri, retto da 8 colonne, con tetto a cupola in vetro, strutturato in vari cortili ed edifici riservati a scopi magici e rituali.

L'inglese si recava spesso a Palermo e Napoli per approvvigionarsi di droghe. 

Il 14 aprile giunse a Cefalù Leah, che prese il nome di Soror Astrael, portando con sè la figlioletta Anna "Poupèe". La bambina era malata e nessuno sapeva cosa avesse: non mangiava e si consumava poco per volta. Venne chiamato un medico dopo che Crowley non riuscì a vaticinare nulla tramite l'I Ching. Alla fine Anne, cui Crowley pareva essere sinceramente affezionato, venne trasferita, con la mamma, all'ospedale di Palermo, dove morì il 14 ottobre del 1920. Il padre ne ricordò la data sul Registro dell'Abbazia: "La prima bastarda della Bestia e di Alostrael, ha lasciato la città di Panormus, avviandosi per la Sua Via, e i suoi veli corporei non verranno più veduti da noi attraverso i nostri sensi corporei. Possa Ella guidare la Sua nave fra le stelle, Sue sorelle, nei mari dello spazio! Coloro dai quali Ella aveva preso in prestito la Sua carne, sono stati colpiti da una sofferenza paurosa, inesprimibile per mezzo delle parole, e perciò in silenzio hanno sopportato il Tempo ed il suo carico di dolore".

Il 20 ottobre, Leah, che era rimasta di nuovo incinta, abortì iniziando ad avere eccessi di follia con crisi di gelosia nei confronti di Ninette che, oltre ad avere ancora i suoi due figli, era incinta di otto mesi. Cercò di convincere Crowley che quanto accaduto era opera di Ninette e Crowley, dopo averne letto il diario, si convinse che Leah aveva ragione e, dopo aver compiuto un esorcismo per purificare l'Abbazia, cacciò Ninette. 

Thelema era meta di visita di seguaci dell'occultista provenienti da tutto il mondo. 

Il 23 luglio 1923 giunse a Cefalù l'attrice di Hollywood Jane Wolfe, che divenne la segretaria di Crowley col nome di Soror Estai.

Il 21 novembre 1920 fu la volta dell'occultista Cecil Frederick Russel, che prese il nome di Frater Genesthai ma, in disaccordo con le pratiche di magia sessuale richieste, si allontanò dalla comunità dopo circa un anno.

Occorre tenere presente che la regola imposta ai nuovi arrivati era rigorosissima: nella prima settimana dall'ingresso erano previsti tre giorni di ospitalità, uno di silenzio e tre di istruzione, cui seguiva il Giuramento Magico e quattro settimane di silenzio e lavoro. Nella sesta settimana un giorno di istruzione. Dalla settima alla nona settimana silenzio e lavoro. Nella decima settimana istruzione e riposo. Dall'undicesima alla tredicesima settimana silenzio e lavoro. 

Alla lunga nessuno degli allievi riusciva a sostenere questa regola e, per tale motivo, i discepoli veri e propri latitavano.

Nel febbraio del 1922 Crowley si lasciò temporaneamente l'Abbazia per andare dapprima a Parigi per disintossicarsi dall'eroina, quindi a Londra in cerca di soldi. 

Fallito il tentativo di disintossicarsi, a Londra iniziò una serie di pubblicazioni contro il Dangerous Drugs Act e la redazione del romanzo "Diary of a Drug Fiend", tradotto in italiano come "Le Nozze Biochimiche di Peter Pendragon", pubblicato nel mese di luglio con recensioni discordanti.

Il 26 novembre 1922 Raoul Loveday, studente di Oxford, giunse a Cefalù in compagnia dalla moglie Betty May. Loveday era seguace di Crowley tanto quanto la moglie lo detestava e detestava la vita nell'Abbazia. L'uomo morì per una gastroenterite acuta il 15 o 16 di febbraio del 1923 e la moglie denunciò alla polizia che il marito, nel corso di un rituale, era stato costretto a bere il sangue di un gatto selvatico sacrificato e che, a entrambi, era stato ordinato di ferirsi con dei rasoi tutte le volte che pronunciavano il pronome "Io". Non soddisfatta raccontò i medesimi fatti anche alla stampa, ottenendo che il The Sunday Express desse inizio ad una violenta campagna stampa contro Crowley. Questi non aveva abbastanza denaro per difendersi dalle accuse e, nell'aprile del 1923, venne espulso dall'Italia, anche se  ufficialmente per sospette attività antifasciste.

Da una lettera conservata nell'Archivio Centrale di Stato, scritta dall'allora Questore di Palermo ad Arturo Bocchini il 6 giugno 1936, che riassume la vicenda Crowley a Cefalù, possiamo dedurre che Crowley fu posto sotto osservazione sin dal luglio 1922. 

Sempre secondo questo rapporto, l'interesse del Governo Italiano per l'Abbazia non scemò neppure dopo l'espulsione di Crowley. La "Divisione di Polizia Politica segnalò che dalla casa del Crowley in Cefalù si irradiavano notizie diffamatorie sulle condizioni dell'Italia Fascista, notizie che venivano raccolte dal servizio speciale di spionaggio del Ministero degli Esteri d'Inghilterra e fatte pubblicare su alcuni giornali". Risultando, però, che "la segnalazione era insussistente poichè dopo la partenza del Crowley, era rimasta a Cefalù solo una delle sue donne - suddita francese - la quale viveva di stenti e non aveva rapporti con alcuno".

Ecco il testo della lettera:

"Il Questore di Palermo 

Palermo, 6 Giugno 1936-XIV.

A.S.E. il Senatore

Cav. Gr. Croce Dr. Arturo Bocchini

Capo della Polizia

Ministero dell'Interno

Roma

Eccellenza,

l'individuo del quale è cenno nell'appunto da V.E. consegnatomi brevi manu è il suddito inglese Crowley Alistair Eduard Alexander di Emily Bishop, nato a Lemingtoer [sic] Warwihstire [sic] il 12-10-1875, il quale dimorò per circa cinque anni in una villa nelle vicinanze di Cefalù, e fu espulso dal Regno giusta ordinanza Ministeriale in data 13 aprile 1923, essendosi accertato che nella sua villa si svolgevano riti basati su pratiche di oscenità e pervertimento sessuale, alle quali partecipavano tre straniere con lui conviventi more-uxorio, nonchè altri stranieri che di tanto in tanto si recavano a trovarlo.

In proposito richiamo i rapporti di questa Prefettura: N° 2815 in data 25 Luglio 1922, responsivo al telespresso N° 17011 del 23 Giugno precedente; N° 1260 del 26 Marzo 1923, responsivo della nota N° 6782 del 5 stesso mese; N° 2150 del 1° Maggio 1923, responsivo alla nota N° 9626 del 16 Aprile precedente.

Successivamente all'espulsione del Crowley, codesta Div. Pol. Politica, con nota N° 500/5883 del 27 Giugno 1927, segnalò che dalla casa di Crowley a Cefalù si irradiavano notizie diffamatorie sulle condizioni dell'Italia Fascista, notizie che venivano raccolte dal servizio speciale di spionaggio del Ministero degli Esteri d'Inghilterra e fatte pubblicare da alcuni giornali. Con lettera N° 14278 del 18 Settembre successivo questa Prefettura rispose che la cennata segnalazione era insussistente poichè dopo la partenza di Crowley, era rimasta a Cefalù solo una delle sue donne - suddita francese - la quale viveva di stenti e non aveva rapporti con alcuno.

Nell'Aprile del 1934 i giornali pubblicarono corrispondenze da Londra circa una causa per diffamazione intentata dal Crowley alla scrittrice Nina Hannet [sic], la quale in un suo libro "Il torso che ride" lo aveva presentato come cultore della magia nera, mentre egli aveva dedicato "tutta la sua fatica e la notevole fortuna lasciatagli dal padre - due o tre milioni di lire - allo studio della magia bianca".

Negli atti non esiste la fotografia del Crowley, ma vi sono i connotati, che trascrivo: alto, robusto, colorito roseo, occhi castani, calvizie centrale con piccolo ciuffo mediano sulla linea di inserzione dei capelli, barba e baffi rasi, piccola cicatrice sulla guancia sinistra, sotto lo zigoma [sic].

Voglia gradire, Eccellenza, i miei deferenti ossequi e credermi.

Dell'E.V. Devotissimo

[firma illeggibile]"


Successivamente all'allontanamento di Crowley le donne rimaste nell'Abbazia furono costrette a vendere tutto ciò che si trovava al suo interno per ripagare i debiti da lui lasciati.

Solo Ninette, che era stata scacciata da Thelema, rimase in Sicilia cercando di farsi assumere dagli abitanti del luogo per sbarcare il lunario, ma alla fine fu costretta a prostituirsi per dar da mangiare ai due figli.

Non è stato mai chiarito il rapporto di Crowley con gli abitanti del luogo. 

L'inglese veniva soprannominato 'U Magu o 'U Dimoniu e lui, che amava definirsi l'Uomo più Malvagio del Mondo, si guardava bene dal cercare di far cambiare idea su questi soprannomi.

La sua setta era soprannominata "I Mormoni", in relazione al fatto che Crowley si fosse presentato insieme a due donne, con le quali viveva in promiscuità, e questo richiamava alla mente la poligamia dei Mormoni.

Dopo il suo arrivo, Crowley e Ninette iniziarono ad aggirarsi nei dintorni di Cefalù e, con il caldo, presero a immergersi in mare completamente nudi, attirando l'attenzione degli abitanti della zona.

Crowley comprò un cane, che chiamò Satan, il quale venne ucciso pochi mesi dopo.

Si narra anche che, spesso, le donne venivano legate nude all'esterno dell'Abbazia per punizione e i contadini del luogo accorrevano per liberarle in quanto queste, sotto l'effetto di droghe, si concedevano loro senza problemi.

Girano anche voci che la persona che consegnava le masserizie alla Villa, fosse entrato in confidenza con i suoi abitanti, tanto da partecipare spesso a riti sessuali insieme a loro.

Dall'abbazia provenivano spesso, soprattutto di sera, grida e strani canti: tutte cose che terrorizzavano la popolazione locale, la quale si teneva alla larga dall'abitazione.

Crowley, per parte sua, si affezionò moltissimo al posto, tanto da dichiarare di voler essere sepolto sulla rocca, accanto al Tempio di Diana.

L'Abbazia venne abbandonata e dimenticata fino a quando, nel 1950, il regista e giornalista californiano Kenneth Anger non vi si recò in visita.

Anger aveva un interesse personale negli studi sulla magia di Crowley e, in compagnia del sessuologo Alfred Kinsey e del fotografo Fosco Maraini, si trasferì per tre anni all'interno dell'Abbazia, rimuovendo la calce che le autorità ecclesiastiche avevano posto a copertura degli affreschi erotici e documentando fotograficamente tutto ciò che venne rinvenuto.

Si tratta degli unici documenti fotografici completi delle opere contenute all'interno dell'immobile.

Gli affreschi realizzati da Crowley erano ispirati alla pittura di Paul Gauguin, con immagini fra l'espressionismo figurativo e il surrealismo, in gran parte andate perdute.

Solo nella camera da letto, la Chambre des Cauchemars (Camera degli incubi), si può ancora percepire l'aspetto originale delle stanze. In questo ambiente si trova ancora una sua iscrizione che recita "Stab you demoniac smile to my brain/Soak me in cognac, cunt and cocaine" (Conficca il tuo sorriso demoniaco nel mio cervello /Immergimi nel cognac, nella fica e nella cocaina).

Nel 1990 la villa venne sottoposta a tutela da parte dell'Assessorato Regionale ai Beni Culturali e, abbandonata nei primi anni 2000, seppur messa in vendita nel 2010, oggi è pressochè diroccata.

Un pesce di aprile del Primo Aprile 2001 mise in giro la notizia che, dopo molti anni di negoziazioni confidenziali, il CESNUR, attraverso Pier Luigi Zoccatelli coadiuvato da molti altri investitori, aveva concluso l'acquisto della Villa di Crowley. Il fatto che si trattasse di un pesce di aprile, oltre che dalla data e dal numero e i nomi di molti investitori, era facilmente intuibile dal fatto che la Banca di riferimento citata era la famosa Gringott, la banca dei maghi del celebre romanzo Harry Potter.

Oggi i resti dell'Abbazia di Thelema si trovano a circa 20 minuti dal borgo di Cefalù, accanto allo Stadio Comunale, liberamente accessibili nonostante i cartelli di divieto.


BIBLIOGRAFIA:

- Marco Pasi: "Aleister Crowley e la tentazione della politica" - Franco Angeli

- John Symonds:  "La Grande Bestia" - Mediterranee

- Colin Wilson:  "Aleister Crowley, La natura della Bestia" - Gremese

- PierLuigi Zoccatelli:  "Aleister Crowley, un mago a Cefalù" - Mediterranee (con articoli di Pietro Saja, Giuseppe Quatriglio, Domenico Marino, Marco Pasi, Giuseppe Saja, Giorgio Galli, Peter-R. Koenig, PierLuigi Zoccatelli, Raoul Loveday ed Aleister Crowley)

- Hermann Schultze: "Thelema" - Manni

- William Somerset Maugham:  "Il Mago" - Corbaccio

- Giuseppe Quatriglio:  "Il diavolo a Cefalù" ne "L'uomo-orologio e altre storie" - Sellerio

- Leonardo Sciascia:  "Apocrifi sul caso Crowley" ne "Il mare color del vino" - Adelphi

- Vincenzo Consolo:  "Nottetempo, casa per casa" - Mondadori


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